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UTE Gemonese /
Storia

ERA L’ANNO…

L’Università della Terza Età del Gemonese APS nasce nel 1987, come “sezione aggregata” dell’Ute Paolo Naliato di Udine.

Fin dall’inizio si propone come:

  • struttura di servizi culturali rivolti a tutte le età
  • luogo di apprendimento e di incontro
  • punto di arricchimento formativo e di crescita personale e culturale.

Un impegno mantenuto nel tempo e che porta l’Associazione a crescere anno dopo anno fino a raggiungere i 300 iscritti.

LA SVOLTA

Nel 2012 nasce la nuova Università della terza età del Gemonese che apre l’anno accademico 2012-13 in autonomia rispetto alla “casa madre” di Udine.
Il distacco dalla Naliato, dopo 25 anni di collaborazione, è all’insegna della continuità.
La nuova Ute del Gemonese conserva infatti la fisionomia di associazione sociale e culturale, ma allarga gli orizzonti dell’operatività e oltre alla storica sede di via Paolo Diacono, a Gemona, apre una “filiale” a Campolessi e tre sezioni distaccate ad Artegna, Montenars e Magnano in Riviera.


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È una scelta lungimirante, frutto della stima che l’Ute ha saputo guadagnarsi nel territorio e nei rapporti con le istituzioni locali. Il sodalizio cresce ancora e supera i 400 iscritti.
L’impegno dei volontari, unito al sostegno dell’imprenditoria gemonese e del Comune di Gemona consentono di realizzare migliorie agli spazi riservati alle attività e di adeguare gli impianti alle norme di sicurezza.

A PORTE CHIUSE

Il 2020 è l’anno del Covid e l’emergenza nazionale impone una brusca interruzione delle attività.
A marzo le misure adottate dal Governo obbligano a sospendere i corsi e chiudere la sede.
L’anno accademico 2019-2020 termina in anticipo e non c’è alcuna certezza sui tempi e sulle modalità di riapertura.
Lo stop porta una comprensibile flessione di iscritti e rende necessario riprogrammare il piano formativo.


LA RIPARTENZA

Nel 2021 il Friuli Venezia Giulia entra ed esce dalla zona gialla.
Finalmente la pandemia si allenta e le nuove disposizioni nazionali consentono all’Ute di riprendere in sicurezza lezioni e laboratori e di
arricchire l’offerta formativa con nuove proposte: corsi brevi, gite di studio e approfondimenti sul patrimonio storico-artistico locale.

È un concreto passo in avanti che riannoda i fili con il territorio e le relazioni con gli iscritti.
È la voglia di rimboccarsi le maniche e di guardare avanti per rendere l’associazione quanto più possibile vicina alla sua gente!

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